Linee di indirizzo del nostro Istituto in tema di Disabilità

 

L’integrazione non è un processo che prevede l’adattamento di una parte al tutto, ma in cui
ciascuno possa giovarsi del tutto per rispondere ai suoi bisogni, per migliorare il suo
livello di relazione con la realtà circostante.
Le esigenze degli alunni disabili sono:
 di tipo formativo: attraverso l’apprendimento si sviluppano processi cognitivi sempre più
evoluti; attraverso la socializzazione si sviluppano capacità interpersonali d‟adattamento a
contesti diversi, assimilabili alla variegata forma in cui si manifesta la comunità sociale.
 specifiche per la realizzazione di sé nel contesto socio lavorativo:
attraverso l’azione laboratoriale si acquisiscono capacità di relazione all‟interno di contesti
produttivi in cui operano altri soggetti.
Affinché un percorso possa dirsi integrato è necessario che il soggetto possa arricchirsi dello
stimolo/degli stimoli forniti dall‟ambiente che quindi devono essere fruibili ma nel contempo
arricchenti. Lo stimolo individuale ha indubbiamente un valore positivo perché consente la
strutturazione di percorsi attraverso linguaggi e strumenti prossimali a quelli utilizzabili e noti
all’alunno, ma non può essere considerato esaustivo se non permette all’alunno di farne uso in un
contesto allargato, il più possibile assimilabile al contesto socio – ambientale che l‟alunno può
incontrare all‟esterno della struttura scolastica.
“L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità non può adagiarsi su pratiche disimpegnate
che svuotano il senso pedagogico, culturale e sociale dell‟integrazione trasformandola da un
processo di crescita per gli alunni con disabilità e per i loro compagni a una procedura solamente
attenta alla correttezza formale degli adempimenti burocratici.
Al fine dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità è indispensabile ricordare che l‟obiettivo
fondamentale della Legge 104/92, art. 12, e 3, è lo sviluppo degli apprendimenti mediante la
comunicazione, la socializzazione e la relazione interpersonale. A questo riguardo, infatti, la Legge in
questione recita. “ l’integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della
persona handicappata nell‟apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella
socializzazione”; il c. 4 stabilisce inoltre che “l‟esercizio del diritto all‟educazione e all‟istruzione non
può essere impedito da difficoltà di apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità
connesse all‟handicap”. La progettazione educativa per gli alunni con disabilità deve, dunque, essere
costruita tenendo ben presente questa priorità. Una progettazione educativa che scaturisca dal
principio del diritto allo studio e allo sviluppo, nella logica anche della costruzione di un progetto di
vita che consente all’alunno di “avere un futuro”, non può che definirsi all’interno dei Gruppi di
lavoro deputati a tale fine per legge.
Si è integrati/inclusi in un contesto, infatti, quando si effettuano esperienze e si attivano
apprendimenti insieme agli altri, quando si condividono obiettivi e strategie di lavoro e non quando
si vive, si lavora, si siede gli uni accanto agli altri. e tale integrazione, nella misura in cui sia
sostanziale e non formale, non può essere lasciata al caso, o all‟iniziativa degli insegnanti per le
attività di sostegno, che operano come organi separati dal contesto complessivo della classe e della
comunità educante. È necessario invece procedere secondo disposizioni che coinvolgano tutto il
personale docente, curricolare e per le attività di sostegno, così come indicato nella nota ministeriale
prot. n.4798 del 25 luglio 2005, di cui si ribadisce la necessità di concreta e piena attuazione.

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Per non disattendere mai gli obiettivi dell’apprendimento e della condivisione, è indispensabile
che la programmazione delle attività sia realizzata da tutti i docenti curricolari, i quali, insieme
all’insegnante per le attività di sostegno definiscono gli obiettivi di apprendimento per gli alunni
con disabilità in correlazione con quelli previsti per l’intera classe.
La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità
scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini
cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d‟aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti e
ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. I Consigli di classe,
pertanto, si adopereranno al coordinamento delle attività didattiche, alla preparazione dei materiali e
a quanto può consentire all’alunno con disabilità, sulla base dei suoi bisogni e delle sue necessità, la
piena partecipazione allo svolgimento della vita scolastica nella sua classe”.